Il lavoro nelle Miniere d'Acciaio di Re Kerry era duro, durissimo, le guardie erano feroci e tutti i prigionieri erano costretti a lavorare in condizioni disumane. Persino Luca, il leggendario Guerriero di Ghiaccio era vessato, come tutti gli altri.

Sul suo giaciglio, all'interno di un piccolo loculo scavato nella viva roccia, il guerriero pregava i suoi dei: "Grandi divinità cromate v'invoco! Grandi divinità fautrici dell'acciaio grezzo! Grandi alfieri della Distorsione, aiutate il vostro umile e devoto servo! Voi che avete forgiato il metallo! Voi che avete urlato per la vendetta! Voi che avete ucciso con potenza!"

"La smetti di dire puttanate?" era Danilurido.

"Taci nano dannato! Sto pregando l'altissimo Dio del Metallo!"

"Dio del metallo?" intervenne una terza voce "E' tanto che non mi sentivo invocare. Chi mi chiama? Chi ha l'ardire d'invocarmi?"

"Sono stato io! Lucaturilli! Il Guerriero di Ghiaccio!" e dicendo questo sgusciò fuori dal loculo.

Si trovò davanti ad un tipo bruttino con i capelli grigi e con tanto di frezza.

"Hey! Ma tu non sembri il Dio del Metallo, sembri il fratello di Minghi!" disse Luca

"Non bestemmiare, uomo! Sono Sciaffro, dalle Terre Ghiacciate!" rispose lo sconosciuto.

"... e sei il Dio del Metallo?" chiese Danilurido.

"Tu lo dici" rispose Sciaffro.

Danilurido e Luca si guardarono inebetiti. "Questo non ci sta più con la testa, eh!" commentò Dani "Eppure mi ricordo di lui, ma non ricordo bene..." aggiunse quasi fra sé e sé Luca.

"Ma tu! TU! Reietto! Merdoso! Tu sei Danilurido! Dannato! Tu sei feccia! Tu sei merda! I tuoi amici sono merda!" inveì improvvisamente Sciaffro contro Danilurido.

Il nano non si scompose, rispondendo a tono "Ma si, ok, bene. Se sei il Dio del Metallo... perché sei in catene qui dentro?"

"Le catene sono di metallo, a me piacciono... e poi posso andarmene quando voglio... sono qui perché sapevo che un importante eroe del metallo avrebbe invocato tosto il mio aiuto!" rispose con sicurezza Sciaffro.

"bah... sarà..." commento il nano.

"Ma, insomma... ora che c'è il Dio del Metallo possiamo scappare da queste dannatissime miniere, ritrovare Troy, riportarla dal Duca e darci alla bella vita!" disse Luca

"Troy?" chiese Sciaffro "Ma non sarà quella budellona figlia del Duca Bernardo?" chiese Sciaffro.

"Dio del Metallo, tu sei saggio e potente e ne sai, ma, ti prego, non insistere con queste maldicenze sulla donzella, altrimenti il mio rango di eroe mi imporrebbe di difendere il suo onore... e, insomma, io sono Lucaturilli il prode Guerriero di Ghiaccio, potrei farti male" rispose Luca.

"Bando alle ciance, sgonfiatevi e pensiamo a un modo per fuggire di qua" disse Danilurido.

 
   
 

"Vi porterò da Matteo. Lui è la guardia della miniera. Una volta era un Fratello del Metallo, ci aiuterà. Per trovarlo chiuderemo a suo fratello. E' un poser prigioniero qui dentro. Ci aiuterà. La gente fa a gara per potermi aiutare e potersene vantare in seguito!" disse Sciaffro guidando i nostri eroi nel dedalo delle miniere. Giunsero infine in un'ampia grotta, dove un ragazzo grassottello puliva in terra.

"Hey! Ma quello è Ghèry Barlume dei Prendi Questo!" esclamò Danilurido ridendo. "COSA?! Io sono il Guerriero di Ghiaccio, non posso mischiarmi a simile gentaglia! Dio del Metallo, ma cosa mi combini?" disse Luca inorridendo.

"Hey, calma. Il cicciobombo è il fratello di Matteo Barlume. Si, anche lui è un traditore della vera fede e adesso fa la guardia, ma grazie a me ha girato il mondo, si è fatto una posizione e un nome. È grazie a me se lo hanno preso nel corpo di guardia ed è grazie a me se ci resta! Insomma, il ragazzo mi deve tutto e sicuramente se gli chiedo un favore, in memoria dei vecchi tempi, lui è d'accordo" rispose con calma Sciaffro "orsù, lasciatemi lavorare!".

"Benissimo" disse Sciaffro dopo un lunghissimo colloquio con Ghèry "Matteo si trova di picchetto proprio all'ingresso delle prigioni, seguitemi, impiegheremo un attimo per trovarlo!". "Hey, Dio Del Metallo, ma noi dobbiamo trovare l'uscita delle prigioni, non l'ingresso!" protestò Luca. "Ci penso io Sciaffro" s'intromise Danilurido.

Passarono un numero incommensurabile di attimi, prima che i nostri eroi raggiungessero l'ingresso della prigione.

"Hey voi! Chi va là!" li apostrofò un omone grande, grosso e calvo.

"Matteo, sono io, Sciaffro! Gesù come ti sei ridotto, come va?" disse prontamente il Dio del Metallo.

"Ah, sei tu! Va bene! Domani ho le prove del coro! Ma cosa ti porta in questi lidi?" rispose Matteo Barlume.

"Eh, sai, ci sono questi amici che si sono persi, sono il prode Guerriero di Ghiaccio e il suo schiavo nano... non è che puoi farli uscire?"

"Uhm... si, possibile, ma io che ci guadagno?"

"Faresti una buona azione e io potrei essere benevolo nei tuoi confronti!"

"A beh, allora... dai, passate e non ne parliamo più, in memoria dei vecchi tempi, che poi non sono nemmeno stati 'sta gran cosa a causa tua!"

"Bene, grazie mille Matteo... orsù, ragazzi, passiamo!"

"Incredibile, questo Dio del Metallo" commentò Luca "è riuscito a trasformare l'ingresso in un'uscita... Sciaffro è veramente il Dio del Metallo!"

 

 
   
 

"Bene, ora che siete liberi, io vi saluto, ci sono tanti altri metallari bravi e onesti e in difficoltà da aiutare. Statemi bene e comprate i miei dischi, che di meglio in giro non c'è!" disse Sciaffro salutandoli.

"Nano, ora dove andiamo? Che si fa?" chiese Luca.

"Dovremmo capire dov'è che hanno nascosto Troy e rintracciare anche Nattefresco, poiché senza l'Unicorno di Ghiaccio sei più ridicolo del solito... proviamo a domandare a qualcuno... guarda là, sembrano le luci di un villaggio! Seguimi!" rispose Danilurido.

"Hai parlato bene, amico nano! Muoviamoci!"

I due s'incamminarono di buon passo, arrivando dopo poche ore al villaggio.

"Danilurido, sono stanchissimo. Andiamo in locanda e dormiamo e poi, a mente e corpo freschi, pianificheremo il da farsi" propose il Guerriero di Ghiaccio.

"Sei tu il capo....." assentì Danilurido.

Così i nostri entrarono nella locanda " La Megattera Borchiata " gestita da un certo Anselmo, uomo dal passato oscuro e dalla dubbia fama.

"Oste, una stanza" chiese con fare imperioso Luca.

"Prima paghi" rispose Anselmo.

"Sono il Guerriero di Ghiaccio!" ribatté Luca mettendosi in posa eroica.

"Il tuo amico può pagare la metà" rispose fermamente il locandiere.

"Come osi chiedere del vile denaro a me? Inchinati, chiedi mercé e sii grato agli Dei per l'onore che ti è concesso!" disse Luca parandoglisi davanti.

Anselmo colpì Luca. Lo colpì più e più volte. Lo colpì così tante volte che il sole tramontò per la noia.

"Bene, Anselmo, ora che ti sei divertito, posso avere un stanza per me e per questo ammasso di ciccia livida?" chiese Danilurido.

"Certo!" rispose giovialmente l'oste "E' proprio una sagoma il tuo amico!".

Danilurido portò in stanza Luca e lo curò facendo ricorso alle arti segrete che aveva imparato nella città dei Nani Epici. Invocò la Sacra Peretta che, in poco tempo, rimise in sesto Luca.

Il mattino seguente, il Guerriero di Ghiaccio era già in gran forma e dopo aver fatto 67 serie di addominali e 1123 flessioni disse: "Amico nano, la vita è bella! Sto da Dio!"

"Bene, ora raccogliamo informazioni per ritrovare Troy e Nattefresco!" rispose Danilurido.

"Giusto... ma prima... vino e puttane!" disse fermamente l'eroe.

"Senti Luca, vuoi che quello li sotto di spappoli di nuovo a pugni?" ribatté il nano.

"In effetti non mi ha fatto piacere... che cosa possiamo fare?" chiese Luca.

"Magari proponigli uno scambio, chiedigli cosa puoi fare per lui in cambio della stanza e delle informazioni!" rispose Danilurido.

Luca quindi andò di corsa da Anselmo dicendogli: "Bene, locandiere. Il Guerriero di Ghiaccio ti offre i suoi servigi. Cosa posso fare per te?"

"Fatti pestare di nuovo" Rispose Anselmo.

"Beh, non è che ne abbia molta voglia, e poi sono l'eroe e il protagonista della storia... ora sono di nuovo lucido e turgido e non è il caso farmi ripestare! Cos'altro posso fare?" chiese

"Guarda, c'è un vampiro che è da un pezzo che rompe i coglioni da queste parti. Fallo fuori. Vive nel castello che sovrasta il cimitero abbandonato, alle pendici del Monte Morbido." Disse Anselmo

"Consideralo cosa fatta!" rispose Luca e partì immediatamente.

 
   
 

Luca trovò senza difficoltà il luogo indicatogli da Anselmo. Un uomo normale avrebbe avuto paura di avvicinarsi al castello, ma il Guerriero di Ghiaccio si arrampicò sul Monte Morbido con sicurezza.

"Luca, non credi sia meglio elaborare un complesso piano di attacco?" chiese Danilurido

"Nano, per quanto apparentemente possa sembrare impossibile, la mia mente è assai più rapida delle mie dita quando suono la chitarra. Ho già elaborato un raffinato piano e, se dovesse fallire, ho già pronte dozzine di stratagemmi che mi porteranno alla vittoria. Il vampiro ha le ore contate!" Rispose Luca.

"Puoi rivelarmi questo piano?" chiese il nano.

"Certo! Lo carico a testa bassa e gli rompo il culo" rispose Luca.

"... fine stratega..." fu il commento di un allibito Danilurido.

Nel frattempo i due erano davanti all'ingresso del castello. Luca aprì la porta urlando "Vampiro del cazzo, vieni qui che ti spacco le corna, ti ammazzo, di riduco a brandelli! Io sono Lucaturilli, il Guerriero di Ghiaccio e reclamo il mio diritto di infilzarti con la mia possente spada d'acciaio, che ora non ho con me, ma che mi procurerò quanto prima!!!".

"Io sono un vampiro vecchio di 6000 anni" disse una voce "Quel nanerottolo vicino a te mi conosce bene" proseguì la voce.

"Luca, è meglio fuggire. Questo è Azzatotto! Questo ti fa un culo come un paiolo!" suggerì Danilurido.

"Giammai" rispose Luca tronfio e orgoglioso "Che si appalesi a me, costui! E vedremo chi la spunterà!"

"Eccomi, stronzo" disse la voce.

Azzatotto era grosso, brutto e cattivo. Afferrò Luca per il collo e lo lanciò lontano, all'interno del castello. Facendogli abbattere pareti dietro pareti. Il rumore fu assordante seguito dal solo silenzio.

"Bel lancio Azzy!" commentò Danilurido.

"Merda di mulo, che male!" disse tra sé e sé Luca rimettendosi a sedere "Dove mi trovo adesso? Per gli Dei del Metallo che volo che ho fatto, questo è un osso proprio duro, non una mezza calzetta come Nattefresco!"

"Tutti nudi!" il nitrito risuonò nell'aria rimanendo sospeso come una piuma che scendo dal cielo, poi si sentì un rumore di zoccoli grattare una parete.

"Nattefresco, cazzo! E' lui, riparati, fido destriero, ora sfondo la parte!" Disse Luca euforico lanciandosi di peso contro il muro. Il muro cedette con facilità. Dietro, c'era il poderoso Unicorno di Ghiaccio, con tanto di sella e la spada d'acciaio chiamata Decubitus.

"Tutti nudi" salutò Nattefresco.

"Fido Unicorno! Hai serbato tutto l'equipaggiamento! Bravo, ti sei proprio meritato una gita in Vaticano! Ma ora, dimmi, cosa ti è successo? Quali vie perigliose ti hanno condotto fin qui?" chiese Luca.

"Tutti nudi!" rispose Nattefresco.

Luca annui impressionato. Il racconto dell'Unicorno era denso di particolari.

"Carissimo, dopo dovremo approfondire, ma ora dobbiamo salvare il nano Danilurido!" e dicendo questo snudò Decubitus e saltò in groppa a Nattefresco.
 
   
 

Quando Luca spalancò la porta brandendo la spada, non credette ai suoi occhi: Danilurido e Azzatotto colloquiavano allegramente:

"Vedi, amico, questa è la bara dove mi ripongo ogni giorno... è una bara al bacio, direi" diceva Azzatotto.

"Mai più senza!" commentava Danilurido.

"... e la tua? Com'è?" chiedeva Azzatotto.

"Io sono basso, la mia bara è una scatola da scarpe" rispondeva il nano.

"Ah... non t'invidio caro mio..."

"Basta! Fermi! Sono venuto a liberare Danilurido!!" Gridò Luca roteando la spada sopra la testa

"Tutti nudi!" Incitò Nattefresco.

"Uffa, come sei scocciante, ora ti riduco peggio di Marlin Manson" minacciò Azzatotto.

"Fermo, fermo, amico vampiro, sono amici miei! Non sono cattivi. Ci ha mandati qui Anselmo, ricattandoci. In realtà il mio amico Guerriero di Ghiaccio sta cercando il palazzo di Re Kerry per fare delle cose sue..." disse Danilurido frapponendosi tra i due litiganti.

"Ma davvero?" chiese Azzatotto

"Tutti nudi!" rispose Nattefresco

"Uhm... Quell'Anselmo è proprio un rompipalle. Orsù, giusto per fargli un dispetto e per far piacere al mio amico vampiro nano Danilurido, non vi torcerò un capello. Inoltre ti spiegherò alcuni trucchetti per non perderti dentro la Torre Nera." disse Azzatotto

"E Anselmo?" chiese Luca

"Non ti curar di lui. Ci penso io" rispose Azzatotto.

"Ma io sono un eroe, puro ed epico! Non posso venir meno alla parola data!" disse fermamente Lucaturilli.

"Ok. Allora, mi dichiaro sconfitto da te, anzi, dichiaro che mi hai ucciso, anzi, come puoi vedere mi metto direttamente in una bara. Potrai dire ad Anselmo che mi hai steso in un bara!" risolse Azzatotto chiudendo il coperchio del cofano.

"Or bene compagni, ora torniamo da Anselmo, poi vino, puttane, mi faccio una doccia e poi di corsa alla Torre Nera!" disse Luca.

"Va bene" rispose Danilurido.

"Tutti nudi!" rispose Nattefresco.

 
   
 

"Allora? Gli avete inchiodato il culo?" chiese l'oste.

"Certo" ripose Luca oliandosi i pettorali "Gliel'ho inchiodato dentro la sua stessa bara!"

"Senti un po', caro Anselmo, dov'è la torre nera?" chiese Danilurido con fare distratto.

"E' lì!" indico Anselmo e il suo ditone indice era puntato verso un'alta e scura torre a non più di 5 ore di cammino di distanza.

I nostri eroi partirono al galoppo in sella al fido Nattefresco. Dopo 5 ore di cammino la Torre era sempre lì. Sempre lontana ma più grande, più scura e più alta.

"Hey!" disse Luca "Questa Torre Nera è proprio grande! Cioè, è un sacco più grande della torre più grande che ho mai visto!"

"Tutti nudi?" Chiese Nattefresco.

"Certamente" rispose Luca "E' stato tanto tempo fa, mi trovavo nella Foresta degli Smeraldi di Ghiaccio urlante delle Profondità Mortali delle montagne di Granito e Tungsteno del Re dei Draghi Cafoni, ero lì per salvare una dolce fanciulla rapita da uno degli sgherri del Re dei Draghi Cafoni e d'un tratto, dietro un albero, scorsi la torre dove era imprigionata... ed era davvero grande!"

"Vabbè, le solite cazzate..." commentò Danilurido "... hey ma che cazzo... ma cos'è? Piscia?!?!"

"Tutti Nudi!" Nitrì stizzosamente Nattefresco.

"Ma che schifo e che insulto..." disse Luca fermando l'unicorno e scendendo dalla sella.

"Hey voi, dico, bamboccioni... vi siete permessi di pisciarmi addosso?" chiese Luca ai due energumeni, uno biondo e uno moro, sul ciglio della strada

"Scusalo amico" rispose il moro "mi ha spiegato le sue motivazioni e non posso biasimarlo... vedi... è teso... a me ad esempio hanno cercato di sfregiarmi, vedi le bende? Ti rendi conto? Mi hanno spedito della merda dal Brasile! A me! Mi mandano minacce di morte! No... ma Jens... ancora?"

Luca era allibito, l'energumeno biondo stava pisciando sulla gamba dell'energumeno moro.

"Andiamocene Luca, questi col cervello ci stanno meno di Fabio quando si faceva correggere le 's' sui dischi" disse Danilurido tirando per la manica il Guerriero di Ghiaccio "dai, che la Torre Nera è vicina!"

" La Torre Nera non è vicina! La Torre Nera mi odia! Cazzo, mi odia! Ha tentato di uccidermi la fottuta!!!!" si mise ad urlare l'energumeno moro.

"Tutti nudi..." commentò Nattefresco.

"Hai ragione, saggio equino, andiamocene!" disse Luca risalendo sulla sua cavalcatura.

 
   
 

"Siamo stati fortunati a trovare questa locanda con palestra attrezzata così vicino alla Torre Nera, vero nano?" chiese Luca a Danilurido

"Uhm... troppo fortunati... la cosa mi puzza!" rispose il nano

"Credo sia la mia ascella a puzzare... senti qua, sembra il camerino dei Sodom!" ribatté Luca.

"Uhm... in effetti sei veramente atroce! Ma non senti questi rumori e questi scricchiolii come di gente che sale le scale di soppiatto?" chiese Danilurido

"Saranno i tarli. Mi sembra di ricordare che attorno alla Torre Nera vivano i Necro Tarli Giganti... essere enormi e potentissimi che ho già affrontato e sconfitto in un remoto passato, te l'ho anche raccontato!" risposte Luca.

"Ne racconti talmente tante... ma è normale secondo te che la porta si stia aprendo?"

"Uhm... no... passami la spada, va. ma.... e quello lì chi è?" chiese Luca indicando un uomo anziano sulla soglia.

"E' Lì!" rispose il nano

"Lo vedo che è lì, ma chi è?"

"Io sono qui e sono Cristofer Lì" disse l'uomo anziano.

"Ma prima hai detto di essere Qui!" lo rimproverò Luca.

"Sono qui e sono Lì" ribadì l'anziano.

"Insomma! Ora ti faccio fuori comunque, sei stai qui o lì, ti rompo lo stesso il culo!" lo ammonì Luca.

"Calmati prode Guerriero di Ghiaccio, è Gioidemaio che mi manda per aiutarti in siffatto periglioso momento!" disse Cristofer Lì alzando le mani.

"Hey, mi piace la tua voce, vecchio! Cioè, parli proprio bene! Ti va di fare un disco con me? Io faccio gli assoli velocissimi ed epici e tu parli sopra! Dai! Che idea fica! Ti va?" chiese Luca con enfasi.

"A tempo debito, o nobile eroe, prima abbiamo un dovere da compiere e le mie occulte arti magiche ti saranno indispensabili nell'ora della pugna e anco prima!" rispose Cristofer Lì "Ora preparati che prima dell'alba dobbiamo arrivar già innanzi alla negra torre del malvagio sire!"

"Non c'è tempo per un po' di vino e puttane?" chiese Luca

"No" rispose seccamente l'anziano stregone.

"Almeno il vino?" provò Luca

"No" fu la risposta del vecchio stregone.

"E ora anche l'anziano al seguito..." commento Danilurido "ce l'hai almeno un cavallo?"

"Cavallo? Io?" chiese stupito Cristofer Lì "Solo ai calzoni. Non abbisogno di altro cavallo, io! Ahahahahahah! Ci ritroveremo ai piedi della negra torre! AHAHAHAH" e ridendo scomparve.

"Ridi su 'sto cazzo" commento stizzito Danilurido.

"Hey nano, non ti permettere di insultare un nobile signore come Cristofer Lì!" lo rimproverò Lucaturilli.

"Ma dai, è un vecchio rincoglionito, ci sarà solo d'intralcio!" ribatte Danilurido

"Sei uno sciocco! Cristofer rappresenta un grosso elemento di novità nelle mie avventure, molti acquisteranno i libri delle mie gesta anche solo perché lui è tra i comprimari! Ma ora sbrighiamoci, ha detto che ci aspetta! Dobbiamo muoverci!"

 
   
 

"Lucaturilli! Sei davvero tu!" disse una folla di gente fuori dalla locanda.

"Certo che sono io! Volete autografi?" chiese Luca gonfiando bicipiti, deltoidi, pettorali e dorsali.

"No, vogliamo spaccarti la faccia! Siamo i temibili sicari di Re Kerri!" rispose la folla saltando addosso a Luca pugnali alla mano.

"Bene, Danilurido, vai a tirar fuori Nattefresco dalle stalle, con questi ragazzi me la vedo io!"

"Sicuro Luca?" Chiese Danilurido.

"Sicuro" rispose Luca ostentando sicurezza.

La battaglia fu cruenta. Mentre Luca si dannava l'anima per sconfiggere i sicari, dentro le stalle Danilurido stava sellando l'Unicorno di Ghiaccio. Meglio, dentro le stalle Danilurido avrebbe voluto sellare l'Unicorno di Ghiaccio ma il nano stava riscontrando alcuni inconvenienti, non ultimo la sua scarsa altezza. Ma soprattutto, a rallentarlo, era un altro nano.

"Dannato! Cosa vuoi da me?" chiese Danilurido

"Spaccarti tutte le ossa, una a una!" rispose l'altro nano aggressivissimo.

"Ma io che t'ho fatto?"

"Niente, mi stai sul cazzo e basta!"

"Devo starci scomodo allora, piccolo com'è!"

"Zitto che ti spappolo il cervello!"

"Non farmi ridere, dimmi piuttosto come ti chiami, cretino!"

"Sono Lardo Ulrico e ti faccio a pezzi!"

"Ma stai zitto, sei caduto così in basso che te la prendi con me? Non eri il nano più ricco del mondo? Ora fai il tirapiedi di Re Kerry? Sei vergognoso! Torna a giocare a tennis, piuttosto!"

"Sono di nuovo un nano metal, tu non capisci un cazzo! Ora ti pesto, ma ti pesto così tanto che anche il pesto dovrà cambiare nome perché non sarà mai pestato tanto quanto te!"

"Cos'è questo baccano?" disse una voce "chi c'è nella stalla?"

"Stalliere di merda, vaffanculo, non scocciarmi, devo pestare questo nano del cazzo" Rispose Lardo Ulrico.

"Ma tu sei Lardo Ulrico! Che fico! Nella mia stalla!" rispose la voce

"Eheheh!" Ridacchiò compiaciuto il nano.

"E ora sono cazzi tuoi!" Gridò la voce imprigionando Lardo Ulrico in un sacco.

"Grazie Megadavide!" disse Danilurido

"Figurati, mi stai sul cazzo pure tu, ma lui di più, perché una volta avevamo un gruppo e lo dovetti licenziare, da quel giorno ho sempre giurato di fargliela pagare!"

"Bene, ora che ne farai di lui?"

"Credo andrò ad annegarlo nel pozzo!" Rispose Megadavide

"Senti, prima potresti aiutarmi a mettere la sella sull'unicorno?" Chiese Danilurido.

Megadavide lo aiutò e salutandolo aggiunse "Dì a tutti che è stato Megadavide a mettere a posto la sella in questo modo magistrale!"

"Tutti nudi" commentò festosamente Nattefresco uscendo finalmente dalla stalla.

Fuori c'era il delirio, frattaglie dei sicari sparse ovunque e Luca che si ungeva con olio di foca i pettorali. "C'hai messo tanto, nano, ora andiamo!" disse risoluto.

 
   
 

I nostri eroi arrivarono ai piedi della Torre Nera, Cristofer era già lì che li aspettava.

"Or bene, eroi, con le mie sublimi e arcane arti magiche aprirò un portale che ci condurrà nelle segrete della torre... da qui dovremo salire fino alla cima, dove si trova il trono di Re Kerry che potreste sconfiggere solo bevendo questa pozione... prendete" disse Cristofer porgendo a Danilurido e Luca due piccole boccettine.

"Che puzza! Sembra piscia di muflone!" disse Danilurido annusando la pozione.

"Tu lo dici" rispose Cristofer raggelando il nano "Ora, siate silenti, chè è il momento d'invocare il portale!"

Cristofer Lì appoggio le mani sul muro della Torre Oscura che immediatamente si aprì mostrando il corridoio delle segrete. "Ben fatto saggio stregone! Entriamo" disse Luca spronando Nattefresco. "Tutti nudi!" nitrì trionfalmente l'equino.

"Bene, ora che siamo all'interno della torre, dobbiamo ricordarci dei trucchi che ci ha spiegato Azzatotto!" disse Luca.

"Aveva detto di non accendere luci nelle segrete" disse Danilurido.

"Tutti nudi?" chiese Nattefresco.

"Arguta osservazione, unicorno" Accendo subito una torcia e verifico.

Appena Luca accese la luce si udì un frastuono come di residui di metallo avariato, urla e grida di bestie immonde e alcune bestemmie. Ecco qual era il segreto della forza di Re Kerry: nelle sue segrete erano imprigionati personaggi come Dinokazzares, colui che aveva inghiottito l'Emmenthal Sword, c'era l'Oliva Mannara, c'era Paolo Annuale il pazzo demente, c'era la Mummia di Belladonna, c'era Bursone l'assassino piromane, ma soprattutto c'era il più pericoloso di tutti: Richard Benson, il vero re del metallo, spodestato anni fa Re Kerry!

Purtroppo tutti quei rumori avevano attirato l'attenzione anche del loro guardiano che si lanciò subito addosso a Lucaturilli urlando.

"Diamine, quello è Tommaso! Un osso davvero duro! Sono cazzi tuoi Luca!" disse Danilurido

"Io compii i miei doveri, addio guerriero di ghiaccio e che la sorte sia con te" disse Cristofer Lì scomparendo

"Tutti nudi!!" disse Nattefresco caricando Tommaso.

Lo scontro fu poderoso, titanico, purtroppo Luca stava avendo la peggio. Decubitus non riusciva a passare la spessa barba di Tommaso che rideva e rideva "Idiota! Rubino in persona mi ha fatto dono di questa barba!". Quindi afferrò Luca per una caviglia e inizio a rotearlo sopra la testa.

"Caro Tommaso, ho una notizia che può interessarti... sai chi ho incontrato questa mattina?" e dicendo questo trangugiò la prima delle boccette dategli da Cristofer Lì.

"Come credi che possa interessarmi?" chiese Tommaso.

"Oh, secondo me t'interessa, era Megadavide!" disse Danilurido.

Tommaso lascio immediatamente la presa e fisso il suo sguardo brutale sul nano, mentre Luca volava con forza contro una parete.

"Tu menti!" accusò

"Figurati, fa lo stalliere nella locanda vicino alla torre..."

"Il dannato. Bene. A voi tanto vi ritrovo, ma ora devo andare a catturare Megadavide. Addio" e detto questo abbatté il muro uscendo fuori urlando.

 
   
 

"Tutti nudi?" nitrì interrogativo Nattefresco.

"Ha ragione, Nattefresco. Dobbiamo liberarli, guardali! Guarda che occhioni! Non ti fanno pena?" disse Luca indicando i prigionieri.

"In verità nemmeno un po'. E poi se stanno lì ci sarà pure un motivo, no? Ecco... prendi lui" Danilurido indicò la Mummia Belladonna "che lo liberi a fare? Cosa potrà mai fare di nuovo e di bene per il mondo? Non si regge neppure in piedi, ha i capelli tinti, dai, è finito... sono tutti finiti! Guardali!"

"..." disse Luca.

"Io mica sono come gli altri, no. Io sono una bestia fuori dal gregge, sono una voce fuori dal coro" disse Richard Benson

"E chi saresti, allora? Io sono Lucaturilli, il prode e leggendario Guerriero di Ghiacchio!"

"Io non ti conosco, perché te devo stringere la mano, eh? Faccio er saluto metal, ecco, meglio, molto meglio. Poi quando ci conosciamo di più un giorno ci abbracceremo, forse, semmai te lo meriti." rispose Richard.

"Il saluto metal? Ma allora siamo dalla stessa parte! Siamo della stessa setta!" giubilò Luca.

"...allora ci sono tutte frange: a Milano ci sono i Punkabestia, lì ci so' i figli der demonio, de là ce so' i figli del controesodo, di là c'è la branchia che fa capo al comizio estremo di quell'altro, che tra l'altro litigano fra di loro. Ma vogliamo essere tutti amici, cioè qua stiamo combattendo contro un'Italia completamente diverso dall'Italia che abbiamo in testa, siamo vivendo nello stesso mondo, ma in realtà sono due mondi completamente opposti sulla stessa stratosfera..." disse Richard Benson.

"Hey, mi piace quello che hai detto, sei brutto ma dici cose vere!" disse Luca "Hai ragione Danilurido, dobbiamo liberarli tutti e rimettere anche al suo posto Richard, il vero re!"

"Tutti nudi..." nitrì fra i denti Nattefresco.

Allora Luca prese le catene di Richard e le spaccò utilizzando i denti, lo guardò, gli rimise a posto gli occhiali da sole e gli chiese:

"E ora, che dobbiamo fare?"

"Ma ognuno fa come gli pare: MA VI PARE CHE SONO IO CHE VI DEVO INSEGNARE COME VIVERE? IO HO GIA' VISSUTO LA MIA VITA , MI SONO DISTRUTTO DA SOLO TANTE VOLTE!!!! Voi siete con le vostre gambe. Io vi posso dare una strada però, io ve la posso dare. Non sarà magari quella giusta, ma sarà vicino, sul rasoio, sul filo del rasoio di quella giusta. Ma sarete voi che saprete quale strada prendere, non io che come un decantatore, come un profetizzatore, come un prete, un sacerdote, vi indicano quali SECONDO LORO DOVREBBERO ESSERE LE STRADE: NOOO!!! NOOOOO!!! Siete voi, siete voi, voi, voi, capito? Se date retta a me forse qualcosa cambia in meglio, mi auguro".

"Questo sta fuori di brutto, eh!" sussurrò Danilurido a Nattefresco.

"Ho capito, mi sbrigo a liberare gli altri prigionieri e poi metteremo a ferro e fuoco la Torre Nera !" disse Luca mentre liberava gli altri prigionieri.

"Amanti del rock, amanti della libertà, amanti delle cantine, delle chitarre, degli spettacoli, della goliardia, della satira, dell'estremo, di fare come ci pare, di. però non di distruggere troppo, no!" Disse Richard alzandosi in piedi e guidando l'improvvisata truppa su per le scale.

 
   
 

"Tutti nudi!" Avvertì improvvisamente Nattefresco.

"Che facciamo adesso Luca?" Chiese Danilurido.

"Combattiamo, ovviamente! Ragazzi! Facciamogli il culo, sono i soldati di Re Kerry!" Incitò Luca.

"Ma io sono stanco!" rispose la Mummia Belladonna.

"Io sono grasso!" rispose Dinokazzares.

"Io sono pacifista e grasso!" rispose l'Oliva Mannara.

"Io li picchio solo se sono cristiani o giudei o comunisti!" disse Bursone.

"Io picchio solo Stivarri!" disse Annuale.

"Cha cazzo di guastafeste che siete, devo fare tutto io, come sempre..." commentò Luca sguainando Decubitus.

Richard gli mise una mano sulla spalla, dicendogli "questo non significa assolutamente niente, non mi voglio ergere su altari fatiscenti. VOGLIO SOLO DIRE LA REALTA ', capito? VOGLIO SOLO DIRE LA RELTAAA '!!! Questo è il discorso, capisci, contro tutta quella gente lì malvagia, che vuole la mia fine, no? che vuole togliermi di mezzo, che sparla alle spalle, no? come tutti quei giornalisti schifosi. hai capito te? Mio caro Carpi, mio caro Mingoli, mia cara Antonella, mio caro Dario, tutta la gente che mi volete distruggere, vero? Volete distruggere anche la mia donna, eh? Ma sarete puniti, capisci, perché a me sono arrivati i poteri, dei poteri terribili, va bene? Ok, ci siamo capiti? Cercate di seguire una lunghezza d'onda da brave persone perché davanti a me non c'è giudizio, capito, non esiste il giudizio, c'è solo la parola fine. Grazie"

"Giusto" gli rispose con profondo rispetto Luca "Tu sei saggio e mi hai infuso il coraggio necessario per affrontare, da solo, i soldati di Re Kerry... ALLA CARICA NATTEFRESCO!!!" Urlò infine spronando il prode unicorno!

"TUTTI NUDI!!!!!" Nitrì ferocemente Nattefresco mirando con il corno i nemici.

Si scontrarono con l'esercito di Re Kerry con grandissimo fragore! Si poteva sentire il pavimento tremare, la Torre Nerra non bevve mai tanto sangue come quel giorno. Luca e l'Unicorno, per chi guardava, erano un turbinio del destino!!!

Quando il fumo si diradò, erano morti in molte migliaia. C'era così tanto sangue e viscere. I loro corpi giacevano rotti e sparsi attraverso il campo di battaglia come foglie marroni soffiate via dal vento.

Poi Luca e Nattefresco recitarono la Preghiera del Guerriero:

"Dei della guerra io vi invoco, la mia spada è al mio fianco.

Cerco una vita di onore, libero da ogni falso orgoglio.

Spezzerò la frusta con una sferzante grandiosa grandine.

Coprimi con la morte, se dovessi mai fallire.

Gloria, maestà, unità

Grandine, grandine, grandine.

Tutti nudi!"

Anche Richard recitò la sua Preghiera del Guerriero:

"mi metterò in ginocchio davanti a te, farò un fioretto, un fioretto heavy metal, te lo mando dalla finestra con una colomba. vola colomba "

 
   
 

"Quanto la fate lunga!" Urlo Dinokazzares.

"A me hai sporcato il soprabito" Disse la Mummia Belladonna con espressione disgustata.

"Felloni, come vi permettete?" chiese Luca "Se non era per me tornavate in galera!"

"Sai che novità." Commentò Bursone.

"Tanto prima o poi ci avrebbero fatto uscire per una reunion. La gente non aspetta altro!" aggiunse la Mummia Belladonna.

"Io con quelli non torno a suonarci nemmeno se mi pagano caro, eh!" rispose inviperito Dinokazzares.

"Qualcuno vuole suonare con me?" chiese l'Oliva Mannara

In breve fu la baraonda, iniziarono a picchiarsi tra di loro a urlare a tirarsi le borchie, Luca e Danilurido tentarono inutilmente di separarli.

"Che ti avevo detto? Sono una banda di bastardi!" disse Danilurido

"Hai ragione, speravo che la fede nel metallo li unisse!" rispose colpevole Luca

"Ma ancora con questa fede nel metallo, cresci, cazzo!"

"Tutti nudi!" nitrì Nattefresco.

Poi, pian piano i prigionieri si calmarono. la Mummia Belladonna parlò per primo "Io me ne vado, voi che fate?"

"Anche noi!" risposero gli altri.

Richard Benson invece prese le distanze dicendo: "io non c'ho tempo d'anda' là, no? Io devo suonare, io devo fare altre cose, io devo attaccare le casse, gli amplificatori, io devo stare in mezzo al pubblico! Devo combattere contro i migliori chitarristi del mondo. Anche se me buttano la roba, però chi se ne frega, buttate quello che ve pare basta che me pagano. È inutile che vi dico che ho avuto 17mila e-mail in due giorni. la Richard Benson Militia, il mio esercito personale, 380 PERSONE! Dove dalla Tracia ci sposteremo alla Dacia, fino alla Mesopotamia, dove attaccheremo Aqaba, dove andremo fino a Balbek, dove andremo fino a Karthoum, fino ad arrivare A TANGERI, alla fine! Vedrete cosa riusciremo a fare con questo esercito musicale, vedrete.".

"Si vabbè, ciao!" disse Bursone seguendo il gruppo degli altri ex prigionieri che erano fuggiti.

"Richard, sono commosso che sei rimasto. Bel gesto!" gli disse Luca.

"Già, nemmeno io me l'aspettavo!" commentò Danilurido.

Richard lo guardò nel occhi e gli rispose: "Tu sei Lucaturilli dei Rhapsody, ieri sentivo un brano bellissimo, lento, però dove cantano in italiano, è un brano struggente, che sembra da un lato un po' il Banco e dall'altro lato un po' Bocelli. Nelle mani di Bocelli sarebbe stato un successo universale. IL LIVE IN CANADA!!! Avete capito, sono arrivati in Canada, capisci! Gli italiani arrivano dappertutto! I Rhapsody, i Rhapsody, l'unico gruppo italiano che c'ha un giro internazionale incredibile e se lo meritano, perché sono veramente bravi! Liberiamo le nostre menti, per sdraiarci su quest'onda dei Rhapsody, che ce porta, con la mente, ovunque nello spazio."

Lucaturilli pianse.

Intanto Richard continuava "T'hanno lascio solo, Luca, ma è meglio. Per cui non tutto il male viene a nuocere, so quello che sto facendo, no? Non sono mica uno scemo, non sono mica uno stolto. Capito? So dove io voglio arrivare... Richard Benson vuole arrivare con la Militia , coi Punkaboys, con i ragazzi di Aprilia . di Brescia . di tutta Italia, noi vogliamo arrivare molto in alto, molto in alto, ma non dal punto di vista commerciale, di consumo. MOLTO IN ALTO CON LA NOSTRA IDENTITA '! CAPITO? E' MOLTO PIU' DIFFICILE, CI VUOLE MOLTO PIU' SACRIFICIO!"

Lucaturilli pianse più forte.

"tutti...nudi" piangeva Nattefresco.

Intanto fuori, i prigionieri fuggiaschi vennero uccisi uno a uno da Hannemaschio, il più pericoloso degli uomini di Re Kerry.

 
   
 

"Bene, andiamo!" disse Danilurido

"E gli altri?" gli chiese Luca

"Gli altri siamo noi" rispose Danilurido.

"Poco male, pochi ma buoni. E abbiamo anche Re Richard con noi! Nella strada per la gloria onorerò la mia spada nel servire ideali retti e giustizia per tutti! Per il re, per la terra, per le montagne, per le vallate verdi dove volano i dragoni, per la gloria e il potere di vincere il signore oscuro, io... ah..oh...ah.." e Luca cadde a terra. Vicino a lui era comparso Hannemaschio con un pugnale sanguinante ancora in mano. Hannemaschio rideva, con la sua voce che sembrava lo stridio di unghie metalliche e malvagie su una lavagna di terrore.

Danilurido gli si parò innanzi "Non mi metti paura. Tanto con me il destino è già stato abbastanza beffardo. Renditi conto che hai pugnalato a morte un povero minorato, mentre lì fuori c'è Megadavide che scorrazza libero."

Hannemaschio cambiò espressione "Megadavide. affonderò il mio coltello avvelenato nella sua carne! Ahahahahahhahhh!" e ridendo saltò giù da una finestra.

Nel frattempo Nattefresco si stava prendendo cura di Luca.

"Tutti nudi!" disse con urgenza rivolto a Danilurido e a Richard ma fu ignorato.

"Cosa può avere?" Chiese il nano a Richard.

"L'hanno avvelenato. Mi serve acqua e delle foglie. Ancora meglio, un unguento di guarigione prodigioso. Vai a cercarlo!"

"Ma non c'è tempo, nel frattempo potrebbe morire. E poi dove lo cerco? Ma ne vale la pena?" rispose Danilurido.

"Tutti nudi!" esclamò improvvisamente Nattefresco.

"Giusto!" disse Danilurido e verso nella bocca di Luca la seconda ampola di Cristofer Lì.

Il Guerriero di Ghiaccio iniziò a riprendersi immediatamente.

"Non vi preoccupate per me" disse flebile Lucaturilli "il veleno di Hannemanno non ha effetto su di me, quel veleno rende idioti. Ma con me non c'è problema! Ora mi alzo, tranquilli!"

 
   
 

"Amici miei, ora che mi sono rimesso vi metterò a parte di una rivelazione. Mentre ero svenuto, Gioidemaio mi è apparso in sogno. Mi ha detto che Richard è il vero e autentico Re del Metallo e che Re Kerry lo ha spodestato ingiustamente" disse Luca.

"Tutti nudi!" esclamò Nattefresco.

"Nemmeno io c'avrei mai creduto" disse Danilurido.

"Certo non v'aspettate cose normali da me, eh? Nella norma, dico, anche se poi normale è ipotetico. Le persone più normali normalmente sono le più pericolose.... a me m'è venuto veramente un livore, il fegato me s'è ingrossato in una maniera pazzesca, perché insomma io conosco tutto di lui, capisci, e ogni tanto rimane 'sta rabbia. Fate voi per carità, io non voglio assolutamente creare dei dissapori, però devo dire la verità..." rispose Richard ai due allibiti eroi.

"E poi" continuò Luca "Mi ha spiegato il punto debole di Re Kerry..." Luca sorrise, guardando uno a uno i suoi compagni creando un silenzioso pathos d'attesa "non sa andare a tempo.... e questo ci aiuterà a sconfiggerlo!"

"Come?" chiese Danilurido.

"Ancora non lo so" rispose deciso Luca.

"Siamo in una botte di ferro" commentò il nano.

"Sei sempre negativo, dannato nano! Il suo esercito è stato sgominato, qui c'è il vero Re del Metallo e ci sono io come braccio armato. Come potrà mai vincere se, oltretutto, non sa andare a tempo?"

"Tutti nudi! Tutti nudi!" Nitrì gioioso Nattefresco.

"Cosa dici, poderoso unicorno di ghiaccio?"

"Tutti nudi!"

"Già! Questo è un ottimo piano. Kerry è già sconfitto!" sentenziò soddisfatto Luca.

 
   
 

I nostri salirono fino all'ultimo piano della torre. A frapporsi tra loro e la sala del trono c'era Pietro Acciaio, armato di catene.

"Pietro, non hai speranze contro di me, il leggendario Guerriero di Ghiaccio, fatti da parte e ti sarà risparmiata la vita" disse imperiosamente Lucaturilli.

"Perché dovrei? Ti spacco con una mano sola" rispose sprezzante Pietro.

"Lui è Richard Benson, l'unico, vero autentico Re del Metallo!" disse Luca indicando Richard.

"Non ci credo, non può essere..."

"io c'ho una cosa dentro e che devo dire" disse a questo punto Richard Benson "io non mi posso, NON MI POSSO TENERE LE COSE DENTRO, LE DEVO DIREEE!!! E QUANDO C'E' QUALCOSA CHE NON VA. io la dico. E io dico che la vita è il nemico. Perché quando UNO AMA COSI' TANTO LA VITA e la vita GLI VIENE LEVATA. da che cosa? Da quello che viene identificato come malattia, da quello, da quel medico che fa magari un errore di valutazione, da quelli che devono aspettare nelle corsie PER ORE E ORE e alla fine vieni classificato come MALATO TERMINALE. ESISTE QUESTO ANCORA, SIAMO NEL 2006, STIAMO DEBELLANDO TUTTO, eppure ci ritroviamo al punto di partenza: la vita è come un cerchio da cui non c'è via d'uscita. E questo lo vorrei dedicare ad un musicista, ad un amico. E' volato, diciamo, in cielo, non sarà più con noi, non avrà più quel bicchiere di vino, quella gioia di mangiare un calzone pieno di ricotta e salame piccante durante le nostre serate più belle messe insieme. Cosa ci rimarrà? Quella spalata di terra. QUELLA SPALATA DI TERRA CI RIMARRA? Da quei cinque operai CHE SPALAVANO E BUTTAVANO TERRA? ALLORA IO DICO CHE LA MORTE E ' LA VITA ALL 'INCONTRARIO, CHE NOI torniamo da dove siamo venuti."

Pietro Acciaio pianse.

Pietro Acciaio s'inginocchiò e pianse e piangendo disse "Tu sei davvero il Re del Metallo".

 
   
 

Lucaturilli, seguito da Richard Benson, Pietro Acciaio, Danilurido e Nattefresco aprì la porta della sala del trono.

Davanti a loro, seduto sull'enorme scranno, c'era Re Kerry, calvo e ingrugnato. Li guardava torvo, con la chitarra posata sulle ginocchia. Dietro di lui, incatenata per il collo al trono, c'era Troy.

"Non cederò mai questo trono!" urlò

"Luca, salvami!" implorò Troy

"Sarai costretto ad andartene, impostore! Io ho liberato dalle catene colui che più di ogni altro merita di essere chiamato Re del Metallo! Libera lo scranno!" gli intimò Luca

"Giammai! Nessuno ha più diritto di me a essere chiamato Re del Metallo!" rispose Re Kerry.

"Bene, allora saranno gli Dei a decidere! Dovrete duellare! Un duello di chitarre!" disse Luca

"Lo schiaccerò!" rispose Re Kerry

"Ma vuol dire qualcosa tipo ba-ba-ba-ba-barbr'ann, ba-ba-ba-ba-barbr'ann o barbr'ann oh yeah ooh, America, semo americani e semo tutti felici qui sul sol leone a prenderci, capisci, un coso a Palm Beach, a Palm Springs, attraverso queste belle donne, eccetera eccetera, no?" chiese Richard

"No, Sire, dovrete suonare il regale strumento della chitarra" rispose Pietro Acciaio porgendogli lo strumento.

"Non ho voglia di suonare. Sto più nel ragionamento oggi che nell'esposizione esplicativa dei miei stati d'animo rabbiosi o non, sto più dal lato sensitivo e pen. pensante, ecco, nella mia testa, in questi ultime due settimane. Perché quando uno dà tutto alla fine rimane poco, ma quel poco può essere tanto relazionato poi a quello che hai dentro, nel senso meno esplicativo ma più ragionato" affermò Richard Benson.

"Allora duellerò io al tuo posto" disse Lucaturilli imbracciando la chitarra.

"Luca vinci per me! Ti prego!" disse Troy.

"Tranquilla pupa, vedrai di cosa sono capace" rispose Luca.

Lo scontro cominciò, fu assolutamente brutale, i due sparavano note a ritmi vertiginosi senza mai sbagliare.

Passarono un paio d'ore.

"Si è bravo però fa sempre le stesse cose da, non so, da quanti anni ecco." commento Richard Benson all'orecchio di Pietro Acciaio indicando Re Kerry "co' tutti i suoni da paura è un discorso, se senti Re Kerry come l'ho sentito io in un piccolo club a Londra, che si divertiva con gli amici con un piccolo combo, un piccolo amplificatore da due soldi e un piccolo distorsoretto, è un chitarrista molto normale in fondo, cioè, c'ha tipo sette frasi e fa sempre quelle, da una parte da n'altra, sopra, sotto, so' sempre quelle, quelle classiche..."

"Ma dov'è finito il nano?" chiese Pietro

"Tutti nudi!" rispose Nattefresco

Improvvisamente Re Kerry prese una stecca, e poi un'altra e un'altra ancora. Alla fine urlò lanciando la chitarra contro una parete.

"Tu! Dannato! Io ti odio! Io ti ammazzo!" Gridò Re Kerry

Nella stanza era apparso Megadavide, accompagnato da Danilurido. Re Kerry gli si gettò addosso e nella foga caddero entrambi con grande frastuono dall'ampia finestra della torre.

"Danilurido, mi hai salvato" disse Lucaturilli "stavo per cedere. Io sono solo un giovane chitarrista, se pur bravo, il maestro resta sempre Richard!"

"MA CHE NE SO IO CHE ETA' C'AVETE?!" rispose Richard "non sono certo io a fare l'insegnante. io non ho voluto nessuno che mi insegnasse qualcosa, ho sempre rifiutato i consigli DI TUTTI, dei genitori, degli insegnanti, DEI PARENTI, DEI CUGINI! Ho fatto i gruppi, quarant'anni di gruppi, prima di diventare solista!"

"Bene, si, ora... ecco... Troy, sei libera! Ora ti riporto da tua padre... e poi ti farò mia!" disse Luca

"Bene, Sire, ora dobbiamo andare" disse Danilurido.

"Tutti nudi!" salutò educatamente Nattefresco.
"Ciao maschioni" disse Troy

"Io resterò qui, sarò il capo delle guardie di Re Richard Benson, ora" disse Pietro Acciaio.

Così i nostri eroi uscirono dalla Torre Nera e iniziarono il lungo e periglioso viaggio per tornare a casa, alla corte del Duca Bernardo.

"Bella popputa, quella Troy" disse Pietro Acciaio.

"Se io devo dire la mia da maschio" rispose Re Richard "più forme ce stanno in una donna, più armi posseggo. Ve lo lascio come testamento, ciao."

 
 

 

Nota: Tutte le frasi messe in bocca a Richard Benson sono state realmente da lui pronunciate durante la trasmissione Cocktail Micidiale.